A Ostia il PD ha commesso un grave crimine di Giustizia facendo commissariare l'intero Municipio X. Con questa 'Udienza Zero' si apre un processo popolare, che abbiamo chiamato la Norimberga di Ostia. Documenterà tutte le malefatte di una certa classe dirigente corrotta e della sua consorteria anche istituzionale.
Dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo 2018, dopo i processi contro i clan di Ostia, dopo le nomine delle Commissioni Parlamentari di 6 giorni fa (da definire quelle bicamerali), era
prevedibile da tempo che i resti del PD facessero la loro ultima mossa disperata. Renzi, Orfini e la sgangherata truppa capitanata da Sbrodolo (in arte Stefano Esposito) non ci sono più. Dei 4 del biliardino (fuori anche Luca Lotti, ex Ministro dello Sport nei guai per il processo Consip) rimaneva solo lui, Luciano Nobili (classe 1973). Uno sconosciuto ai più che ha concluso l'ultima campagna elettorale al fianco di Federica Angeli, giornalista di Repubblica.
Fedelissimo di Renzi, che lo ha nominato Responsabile nazionale delle Città Metropolitane, è vicesegretario del PD di Roma ed aspira a diventar membro della costituenda Commissione bicamerale Antimafia. Nobili disse il 23 marzo 2018: "Ora serve un'associazione per tenere insieme il mondo di Matteo".
Ecco la mossa che ha coinvolto Marco Minniti, ex Ministro degli Interni sotto Gentiloni dal 12 dicembre 2016 al 1 giugno 2018, il Ministro che firmò il 20 dicembre 2016 la proroga di altri 6 mesi del commissariamento di Ostia.
Per mantenere una promessa del 15 febbraio 2018 ("se vengo eletto presentiamo il tuo libro alla Camera", libro che neppure conosceva perché in commercio dal 23 aprile 2018), Nobili ha organizzato il 26 giugno, presso la biblioteca della Camera dei Deputati, la presentazione del libro della Angeli. Ha cercato pure di venderne le copie ai presenti non sapendo del divieto in tal senso imposto dal regolamento interno della Camera.
Molto impreparato nel suo ruolo, Nobili ha in pratica organizzato una vetrina per un imbarazzante intervento di Marco Minniti durato quasi mezz'ora.
Grave durante l'incontro il consenso istituzionale di Minniti davanti alle affermazioni di Stefano Costantini, caporedattore della Cronaca di Repubblica Roma (cioè il capo della Angeli). Costantini ha affermato che grazie alla scorta affidata da 5 anni alla Angeli, Repubblica può fare inchieste pericolose, tipo recarsi nel 'feudo' dei Casamonica, suonare ai loro campanelli e chiedere se le ville sono abusive usando di fatto i Carabinieri per far vendere il giornale.
Costantini ha anche affermato, sempre davanti a Minniti e alle telecamere, che la Angeli è stata sequestrata da Armando Spada. Lo ha affermato anche il magistrato Alfonso Sabella (ex Assessore alla Legalità con la giunta PD di Marino), intervenuto alla presentazione e di recente condannato a pagare 1 milione di euro per le torture del 2001 di Genova: "La Angeli è stata sequestrata". Un sequestro mai denunciato dalla Angeli e smentito dai testimoni, come prova la disposizione del giudice Michele Romano, (V Sezione Penale del Tribunale di Roma) che ha restituito il 15 maggio 2018 gli atti al PM per la riformulazione di nuova imputazione di "tentata violenza privata".
Tutti sanno che Ostia per 24 mesi è stata commissariata per mafia, sciogliendo la giunta municipale con un provvedimento su cui torneremo e che di fatto ha finito per commissariare proprio Alfonso Sabella (su cui il CSM non ha mai aperto un'indagine disciplinare). Ad Ostia ci sono i clan come nel quartiere di Scampia a Napoli, nel quartiere ZEN a Palermo, nel Rione Sanità a Bari. Napoli, Palermo, Bari e i rispettivi municipi delle tre città non sono state mai commissariate per mafia, il Municipio X di Roma (che comprende Ostia), si. La differenza? Ad Ostia è stato condannato per 5 anni il presidente Andrea Tassone (PD) per Mafia Capitale. In altri articoli dimostreremo come le due cose sono collegate.
Tassone durante i 2 anni del suo mandato è stato sostenuto da Federica Angeli ("la miglior amministrazione mai vista") e dal PD romano di Orfini, che fece dimettere Tassone il 18 marzo 2015, giorno in cui Pignatone ne firmava gli arresti in carcere, grazie a questa mossa poi divenuti solo domiciliari il 4 giugno 2015. Da quell'arresto, il PD è stato mandato a casa in tutta Italia grazie all'orgoglio della gente di Ostia che non ha mai voluto che il PD si erigesse a paladino della legalità e che ha smascherato gli intrecci costruiti da oltre 20 anni sul territorio a partire da Rutelli e Veltroni.
Oggi il PD cerca di risalire la china affiancando Minniti e Nobili a Federica Angeli, giornalista protetta da Repubblica anche legalmente tramite l'avvocato Carlo Federico Grosso per le sue 'esternazioni' private sui social network.
Il PD vuole dunque ripartire da Ostia (le spiagge fanno gola), e così nasce una pagina facebook di una sedicente ma finta associazione antimafia (#NOI) capitanata da uno sconosciuto Massimiliano Vender (amico di Tassone, anche esso dipendente ACEA Energia, tesserato PD) che organizza una 'camminata della legalità' (circa 100 persone, tra cui Orfini e Nobili) ad Ostia in sostegno della Angeli.
Il nuovo Governo rivedrà le scorte, non solo quella di Saviano, chiedendo spiegazioni all'Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale (UCIS) diretto dal 30 maggio 2011 dal Prefetto Alberto Pazzanese e che vede all'ufficio servizi di protezione e vigilanza il Generale dei Carabinieri, Roberto Saltalamacchia, negli anni 2006-7 Comandante Territoriale dei Carabinieri di Ostia e fratello di Emanuele Saltalamacchia, altro Generale dei Carabinieri celebre per la grigliata con Tiziano Renzi a Rignano sull'Arno nella villa di famiglia durante la quale avrebbe rivelato segreti di ufficio, motivo per cui risulta indagato nella faccenda Consip.
Dal 2013 ad oggi sono passati 5 anni: è ora di riordinare i documenti, ricostruire le vicende del territorio e scrivere la verità. Questa è l'Udienza Zero. Le altre qualcuno comincerà a contarle.
27 giugno 2018
2 giugno 2018
2 GIUGNO 2018
1 giugno 2018
LA DOPPIA FIRMA DI CONTE
Una foto storica, forse sono l'unico ad averla. Alle 18:53 del 27 maggio 2018 Conte esce da Palazzo Chigi per dirigersi al Quirinale per rimettere il mandato. Con la stessa auto il 1 giugno 2018 entrerà di nuovo al Quirinale per firmare la nomina come 29° Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano.