26 novembre 2015

OSTIA, CONDANNATO STEFANO ESPOSITO, COMMISSARIO PD PER IL MUNICIPIO X

Doveva essere l'anima pulita del PD. Era stato scelto da Orfini per fare chiarezza sul marcio PD di Ostia invischiato nei reati di Mafia Capitale e che ha fatto commissariare Ostia per mafia. Venuto da Moncalieri, feudo della 'ndrangheta piemontese, Esposito (soprannominato Sbrodolo per le sue imbarazzanti gaffes) ha invece subito dimostrato che era un bluff e che veniva solo per 'proteggere' gli interessi locali del PD. Addirittura ha cercato fino all'ultimo di difendere Andrea Tassone, il presidente del Municipio finito agli arresti. Il 18 marzo 2015 mentre il capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, firmava la misura cautelare degli arresti in carcere per Tassone, Esposito con Orfini 'consigliavano' a Tassone le dimissioni, regolarmente presentate in conferenza stampa.
L'avevamo detto: un diffamatore e un provocatore mandato a Roma solo per fare caciara. Dopo le bestemme nell'aula comunale Giulio Cesare e il coretto 'Roma merda" alla radio, di questo inutile personaggio della politica non rimarrà nulla. Un altro condannato del marcio PD di questo paese imbrogliato da personaggi come Sbrodolo, in arte Stefano Esposito.

Riportiamo per intero il comunicato dei NoTav, reperibile al seguente puntatore:.
http://www.notav.info/post/stefano-esposito-condannato-diffamo-4-notav/

Il senatore ed ex assessore a i trasporti di Roma (più vari incarichi che ricopre contemporaneamente) Stefano Esposito è stato condannato questa mattina per diffamazione nei confronti di 4 notav.
Un processo lungo e anomalo, dove la PM Quaglino ha tentato in più riprese di cambiare le carte in tavola, mettendo sotto accusa i notav piuttosto che il vero imputato, arrivando a chiedere l’assoluzione di Esposito nei confronti di due dei notav, non ritenuti, in quanto particolarmente esposti (Lele Rizzo e  Luca Abbà), “affidabili” e quindi meritori. Un punto di vista al quanto bizzarro.
Sta di fatto che dopo tante anomalie, sopratutto rilevabili nella tempistica e ben spiegate qui, il processo aperto l’11 aprile 2014 si è concluso con una condanna per Esposito per diffamazione a 600€ di multa, il pagamento delle spese legali e processuali e il pagamento delle provvisionali di 20.000€ in totale, ovvero 5000€ a testa per i quattro notav, Dana, Luca, Luigi e Lele.
Un ottimo risultato ottenuto grazie alle capacità e alla caparbietà del pool di avvocati notav, e anche, permetteteci di dirlo, della presenza di un giudice che non si è lasciato influenzare dal ruolo del senatore e dal codazzo di scorte e poliziotti che si porta appresso.
Diciamo anche da subito che non è la libertà di espressione ad essere messa in discussione, come probabilmente diranno Esposito e i suoi legali, non c’entra nulla. Qui c’era in discussione l’estrema libertà e impunità di un politico che più volte ha indicato con nomi e cognomi i notav addossando loro ogni tipo di responsabilità (grazie anche all’estrema confidenza con le forze dell’ordine, ammessa in aula dallo stesso senatore). I notav, che di processi e condanne ne hanno a decine, in tempi ben più celeri e con condanne ben più elevate, non hanno fatto altro che utilizzare uno degli strumenti preferiti dal senatore, che per una volta gli si è ritorto contro. Lecito e legittimo.
Esposito diceva ai giornali poco tempo fa” vedrete che finisce come per Erri De Luca“: Ste…no, non è andata così.

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