La disinformazione di Repubblica si è di recente dedicata a gravi accuse rivolte al Magistrato Carla Romana Raineri, Capo Gabinetto dimissionario della Sindaca di Roma, Virginia Raggi. Le accuse sono state portate avanti soprattutto da due suoi giornalisti, Lorenzo d'Albergo e Federica Angeli: stipendio troppo alto e nomina senza un bando pubblico. L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha espresso il suo parere: la nomina del Capo di Gabinetto deve avvenire secondo quanto previsto dall'art.90 del testo Unico degli Enti Locali (TUEL) che, sostanzialmente, si riassume nei due seguenti punti:
- (comma 1) collaboratori assunti con contratto a tempo determinato, i quali, se dipendenti da una pubblica amministrazione, sono collocati in aspettativa senza assegni.
- (comma 2) al personale assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro del personale degli enti locali.
Dunque, più che il caso di Carla Romana Raineri, salta all'occhio quello di Mario Vanni, Capo Gabinetto del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala (sostenuto dal PD). Infatti Sala ha 'selezionato' Mario Vanni in base all'art.110 del d.lgs. 267/2000, con una retribuzione di 120.000 euro l'anno, più una quota variabile legata al risultato di 20.000 euro (valore massimo). Questo sta scritto nella delibera di giunta comunale n.1223 del 29 luglio 2016. Come risulta compatibile con quanto appena stabilito dall'ANAC e cioè che il Capo di Gabinetto deve essere inquadrato mediante l'articolo 90 del TUEL e non il 110? Repubblica e i suoi giornalisti su questo caso osservano un rigoroso silenzio.
L'articolo Art. 110 (Incarichi a contratto) prevede la possibilità di elargire più soldi al personale di fiducia selezionato grazie a un trattamento economico che include una indennità ad personam, commisurata alla specifica qualificazione professionale e culturale, come è stato fatto per Vanni (la somma indicata è 'omnicomprensiva').
Ricapitolando: per l'ANAC non serve un bando pubblico (art.110) ma l'applicazione dell'art.90 però con un trattamento economico adeguato al contratto collettivo nazionale di lavoro del personale degli enti locali (tutto il contrario di quanto si è fatto a Milano).
La Angeli e D'Albergo possono anche non conoscere cosa accade fuori dalle mura Aureliane, però almeno potevano informarsi su cosa ha fatto l'ex Sindaco di Roma, Ignazio Marino (PD), da entrambi da sempre sostenuto. Basta leggere gli atti della nomina di Luigi Fucito, Capo Gabinetto di Marino e soprattutto la delibera di giunta capitolina n.300 del 5 luglio 2013 dove risulta che Fucito è stato nominato senza alcun bando e in applicazione dell'art.110 (doppia irregolarità). Infatti risulta che Luigi Fucito (consigliere parlamentare del senato con una retribuzione di 190.000 euro all'anno) rinunciò 'spontaneamente' il 18 febbraio 2014 al compenso annuo lordo di 73.000 euro come Capo di Gabinetto, e non a quello dell'ente di provenienza (il Senato) come previsto dall'art.90. Dunque Fucito venne nominato con l'art.110, oggi contestato dall'ANAC.
Anche il Commissario Straordinario, Paolo Francesco Tronca, ha scelto il proprio Capo di Gabinetto, Ugo Taucer, senza alcun bando pubblico.
Un'ultima considerazione. Marino e Sala non hanno mai chiesto parere sulle loro scelte né alla propria avvocatura né all'ANAC: informate Repubblica, magari ci scrive il prossimo articolo.
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