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Il comunicato stampa della Commissione Antimafia |
Sono meravigliato che l'On. Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, sia stata costretta ad intervenire dopo un imbarazzante polverone alzato da un esponente del suo partito e dalla sua consorteria. Da cittadino, ho solo inoltrato alla Commissione Antimafia
un esposto che per legge deve essere tenuto segreto ma poiché, come è accaduto in passato, alcune notizie sensibili sono state invece rese note, ho deciso di renderlo pubblico autorizzandone la divulgazione. Rimane integro tutto il suo contenuto di denuncia di fatti documentati molto gravi accaduti ad Ostia, sui quali gli organi preposti (non solo la Commissione Antimafia) stanno indagando. Se la Commissione Antimafia ha bisogno di chiarimenti può sempre convocarmi, da semplice cittadino, fuori dallo scontro politico tra PD e M5S. Di certo non devo rispondere a quella parte del PD che si è distinta in Mafia Capitale per gli arresti subiti, tra cui Tassone, amico di una giornalista del quotidiano La Repubblica, che lo ha sempre difeso e sostenuto. Mi auguro di ricevere la stessa attenzione da parte della Commissione Antimafia riservata fino ad oggi ad altre realtà del territorio di Ostia e sono certo che l'On. Rosy Bindi sarà il garante di un percorso atto a ristabilire la verità dei fatti da me narrati.
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