16 gennaio 2017

OSTIA, MAFIA: BUFALE MEDIATICHE E DEPISTAGGI GIUDIZIARI DI REPUBBLICA

Proprio mentre va in onda ad Ostia lo scontro tra il PD locale e la Commissione Straordinaria, si assiste da parte di Repubblica a un goffo tentativo di giustificare la proroga del commissariamento per altri sei mesi. L'articolo è del 14 gennaio 2017 e riporta, spacciandoli per 'attuali' (1), dati dei 'beni confiscati nel Lazio', in realtà già noti e sviscerati dal 29 febbraio 2016 (2). I dati che vengono utilizzati da Repubblica comprendono però anche beni solo sequestrati come misura di prevenzione, dunque non ancora confiscati in maniera definitiva. Sarebbe come dare già del condannato a un imputato. Sono inoltre riportati da Repubblica totali complessivi a partire dall'avvio della legislazione in materia nel 1982 e non contestualizzati cronologicamente. Insomma, una gran confusione e una informazione falsa e tendenziosa in piena violazione del codice deontologico.

L'articolo neppure specifica che i "1270 beni immobili confiscati nel Lazio" (in gran parte solo sequestrati) non corrispondono a entità reali. Infatti per 'bene immobile confiscato' si intende la singola particella catastale e non l’intero bene (terreno, appartamento, etc.), che quasi sempre è costituito da più particelle. La notizia è anche falsa perchè attribuisce al Lazio e soprattutto a Roma un primato negativo e cioè quello di aver raggiunto, per beni confiscati, livelli criminali come le regioni tradizionali (Puglia, Campania, Calabria e Sicilia). In realtà Piemonte e Lombardia hanno valori uguali se non superiori al Lazio, anche a fronte dei recenti procedimenti penali non conteggiati all'interno dei totali complessivi di un anno fa. Anche nel caso delle 'aziende confiscate nel Lazio' Repubblica fa un'enorme confusione. Ricordiamo che per ogni procedimento penale si parte da un sequestro, come misura di prevenzione, e si termina con una confisca definitiva che può arrivare anche dopo 10 anni. In questo spazio temporale, le banche dati conteggiano anche le aziende indicate come "uscite dalla gestione" che sono le aziende che, pur essendo state confiscate dalla magistratura, non è stato possibile destinare secondo le previsioni dell'art. 48 comma 8 del Codice Antimafia (affitto, vendita liquidazione). Tipicamente si tratta di aziende chiuse in autonomia per iniziativa del magistrato delegato o fallite nel corso dell'iter giudiziario. In pratica aziende fantasma che non esistono più.

Allora per fare chiarezza sulla questione, comunque allarmante per Roma ed il Lazio e non solo per Ostia, non basta scopiazzare senza capire ma si deve ricorrere agli unici dati attendibili che sono quelli dell' ANBSC (Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata) e quelli del SIPPI (Sistema Informativo Prefetture e Procure dell'Italia Meridionale). L'unico dato certo, non aggregato, sono le procedure di gestione in mano all'ANBSC aggiornate in tempo reale (3), vale a dire lo stato di avanzamento dei procedimenti penali e delle misure di prevenzione in corso in tema di confische. Allegando questo dato con quello degli enti sciolti per mafia dal 30 settembre 1991 al 3 novembre 2016 (4), si traggono spunti interessanti riportati in tabella.
In pratica non è il Lazio ma la Lombardia ed il Piemonte a destare preoccupazione, la prima per la grossa penetrazione nel tessuto economico della criminalità organizzata (indicatore: elevato numero di procedure di gestione), la seconda per il preoccupante segnale di infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione (p.es. i casi di Rivarolo Canavese e di Leini) e la presenza sempre più massiccia della 'ndrangheta, infilatasi nei grandi appalti della TAV.

Repubblica? Figlia di quel De Benedetti balzato alle cronache per 600 milioni di scoperto con il Monte Paschi di Siena fa solo giochi politici fatti senza alcuna deontologia ai danni dell'informazione. Purtroppo non è una novità. A Roma e nel Lazio c'è la mafia dei politici ma questa, per Repubblica, è un'altra questione da non trattare visto che interessa prevalentemente il PD



(1) "E' una fotografia allarmante quella che l'Osservatorio sulla legalità della regione offre sul numero di beni confiscati alle mafie a Roma e nel Lazio. Numeri che, fino a qualche anno fa si potevano immaginare solo al sud. E invece siamo nel centro Italia, dove il fenomeno mafioso per troppo tempo è stato ignorato e sottovalutato".
(2) http://www.governo.it/sites/governoNEW.it/files/PianoAzioneBeniConfiscati_20160310.pdf
http://www.regione.lazio.it/binary/rl_main/tbl_documenti/OSL_RPT_Mafie_nel_Lazio_07_07_2016_.pdf
(3) http://www.openregio.it/statistiche/visualizza/procedure/
(4) http://www.avvisopubblico.it/home/wp-content/uploads/2016/09/Riepilogo-per-regione.pdf
http://www.avvisopubblico.it/home/wp-content/uploads/2016/09/Elenco-1991-2-novembre-2016.pdf

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