Sergio Mattarella
(presidente della Repubblica) e Laura Boldrini (presidente della Camera dei
Deputati) ignorano i paracadutisti della Brigata Folgore durante la parata del
2 giugno ma li usano in Libia per una missione umanitaria. L'articolo 9 del
decreto 193/2016 autorizza fino al 31 dicembre 2016 per un importo di euro
17.388.000 il finanziamento della partecipazione di personale militare
all'operazione di supporto sanitario in Libia (Operazione Ippocrate).
L'Operazione Ippocrate, avviata a metà settembre 2016), risponde alle richieste
rivolte al nostro Paese dal governo di al-Sarraj, in coerenza con la
risoluzione delle Nazioni Unite n. 2259 del 2015 e con la linea, peraltro
sempre tenuta dall'Italia, di sostegno al governo libico legittimo e di impegno
umanitario, che si è già concretizzato con l'invio di farmaci e supporti
sanitari.
Nel dettaglio, si tratta dello schieramento, presso l'aeroporto di Misurata, di
una struttura ospedaliera da campo completa di personale medico e
infermieristico, comprensiva della necessaria protezione e supporto logistico,
per un totale di circa trecento unità (65 medici e infermieri, 135 unità per la
funzione di supporto logistico generale e 100 unità come force protection, questi
tutti della Brigata Folgore).
A questo punto dietro il comportamento di Mattarella e della Boldrini si
nasconde il sospetto di un danno erariale. Se la Folgore non viene riconosciuta
dalle massime cariche dello Stato, perché viene impiegata all'estero in
delicate e prestigiose ma costose missioni umanitarie? La Folgore, per
Mattarella e Boldrini, ha commesso azioni delittuose tali da far negare ai suoi
uomini il saluto istituzionale? Se così fosse i 17 milioni di euro spesi in
Libia come li stiamo spendendo?
Le cose sono due. O gli uomini della Folgore, per proprie azioni delittuose,
stanno provocando un danno all'immagine dello Stato, o Mattarella e la Boldrini
(lo Stato) hanno provocato con il loro irresponsabile comportamento una grave
perdita di prestigio della Folgore. In entrambi i casi chi ci rimette, in
ambito internazionale, è sempre l'Italia (che non è lo Stato e tantomeno il suo
Governo).
Nessun commento:
Posta un commento