La ridicola campagna elettorale di Orfini |
Di certo Orfini ha utilizzato il commissariamento per fini politici sbagliando tutto, basta vedere il caso delle dimissioni forzate di Ignazio Marino, il flop di Roberto Giachetti con la sberla presa dal M5S o la deserta festa de l'Unità di Pietralata al centro sportivo Fulvio Bernardini resa viva solo dalla pastasciuttata solidale per le popolazioni colpite dal terremoto.
Già il 20 maggio 2016 il Tribunale Civile di Roma, accogliendo le istanze di alcuni iscritti del Pd romano, aveva sospeso la delibera di riorganizzazione della Federazione romana del Partito Democratico, adottata dal Commissario Matteo Orfini il 27 settembre del 2015 e relativa al tesseramento, organizzazione dei Circoli, attribuzione di nuovi poteri all’organo esecutivo nell’ipotesi di irregolarità nel tesseramento ed attribuzione di nuovi poteri allo stesso Commissario.
A Orfini ora non resta che piangere sul latte versato: di certo scomparirà dopo il Congresso se non prima con l'esito del referendum costituzionale del 4 dicembre. Con lui si azzerano anche le 'protezioni' finora rivolte a una certa consorteria come quelle per la giornalista di Repubblica, Federica Angeli che definì Orfini ed Esposito "i miei eroi". Dopo la fine di Andrea Tassone (PD, arrestato per Mafia Capitale e definito dalla Angeli, "la miglior amministrazione mai vista"), quella attuale di Orfini ed Esposito, trema Renzi, a suo tempo 'elogiato' dalla Angeli. Ne riparleremo il 4 dicembre.