12 febbraio 2017

FEDERICO CAPURSO GIORNALISTA DELL'ANNO

Venerdì 3 febbraio 2017 ore 15:45-18:45 sala Consiglio del Municipio VIII (via Benedetto Croce 50). Non si parla nè dello Stadio della Roma nè della sindaca Virginia Raggi ma di "autorecupero degli immobili abbandonati". Un evento promosso dal portavoce M5S dell'VIII Municipio, Massimiliano Morosini. C'è anche Paolo Berdini.
Il giorno 8 febbraio il giornalista Federico Capurso dice in tv: "Non conoscevo Berdini, era la prima volta. L'ho atteso fuori dall'evento. Sapeva da subito che ero un giornalista perchè mi sono presentato come richiede il Codice Deontologico" ( http://www.dailymotion.com/video/x5b0f7m). Si riferisce alle frasi di Berdini sulla Raggi ma non conferma subito di avere una registrazione. La registrazione esce fuori il giorno stesso dopo la smentita di Berdini e un'altra ancora il giorno 11. Sei minuti di registrazione nascosta nella quale (sempre secondo Capurso) Berdini sarebbe stato a conoscenza della professione di Capurso sin dai primi minuti. Addirittura avrebbe autorizzato (dopo un minuto) Capurso a scrivere che la Raggi e Romeo sono  amanti. Ma in forma anonima.
Capurso invece (5 giorni dopo la registrazione nascosta) tira fuori tutto rivelando la fonte e contravvenendo al Codice Deontologico, art.9 lett. e). Accade lo stesso giorno in cui Romeo viene ascoltato in Procura. Strana coincidenza ma di elevato sincronismo. Inoltre all'interrogatorio di Romeo è presente il capo della Squadra Mobile di Roma così come l'interrogatorio della Raggi si è tenuto presso la Direzione Anti Crimine il cui direttore è quel Vittorio Rizzi (nipote di Parisi) molto vicino al Governo Renzi.
Tornando alla prima registrazione, Capurso afferma di essere un 'precario' giornalista solo dopo 3 minuti di registrazione montata ad arte in cui si parla (nell'ordine) di: indagine dell'Espresso, relazione amorosa Raggi/Romeo, il parere di Berdini sulla Raggi e l'inchiesta giudiziaria. Berdini afferma di non aver mai concesso l'intervista. Sarebbe dunque opportuno render pubblica la registrazione integrale e soprattutto spiegare come è avvenuta cioè sapere chi l'ha registrata. Infatti risulta disturbata ed incomprensibile in alcuni tratti, cosa strana per chi registra a così vicina distanza.
La domanda è: il registratore lo aveva Capurso o è una intercettazione ambientale di qualcuno nei pressi?
Capurso è giornalista pubblicista da fine marzo 2016, praticamente uno sconosciuto tanto da non risultare ancora nell'ultima lista dell'ordine dei giornalisti nazionale. Eppure deve avere un grande carisma per esser stato privilegiato da Berdini, che non rilascia interviste da sempre, rispetto a più blasonati colleghi. Tipo Mattia Feltri.

4 febbraio 2017

SGARBO ISTITUZIONALE ALLA RAGGI. I 770.564 ROMANI CHIEDONO RISPETTO ALLA STAMPA, ALLA POLIZIA E ALLA PROCURA.

Caso Sindaca di Roma, dalla Polizia alla polizza. Proviamo a fare un po' di chiarezza su una schifezza epocale messa in scena da tutti i poteri forti di Roma.

Tutto inizia con il caso Raineri, il magistrato voluto dalla Sindaca di Roma come capo gabinetto e poi rimosso dall'incarico su parere dell'ANAC. A inizio settembre 2016, appena dopo le successive dimissioni della Raineri, viene presentato in Procura un primo esposto da Fratelli d'Italia, nel quale la Procura intravede, senza indagati, il reato di abuso d'ufficio e falso ideologico nelle nomine dei collaboratori della Sindaca di Roma. Negli stessi giorni, è proprio la Raineri a presentare un secondo memoriale in Procura con accuse pesanti:
- "... da subito, mi sono scontrata con la sindaca sulla procedura di nomina di Romeo, da me ritenuta assolutamente illegittima."
- "... Marra mi disse di aver dovuto trasferire la moglie e i suoi 4 figli a Malta, perché minacciati dalla criminalità organizzata, e di avere rinunciato alla scorta personale nonostante anch’egli a rischio di incolumità... ufficiali della Gdf mi segnalarono l’inopportunità di trattenere Marra come vice nel Gabinetto..."

Il 14 dicembre arriva la Squadra Mobile in Campidoglio nella veste di Polizia Giudiziaria per acquisire una serie di documenti finalizzati soprattutto a chiarire la nomina di Romeo. Il 16 dicembre Marra viene arrestato per corruzione, una misura cautelare applicata per evitare che potesse reiterare il reato. Le indagini sono condotte dal pm Francesco Dall'Olio e dall'aggiunto Paolo Ielo che nei tre mesi intercorsi hanno ascoltato molte persone. La stampa in tre mesi ha accusato e 'condannato' la Sindaca di Roma in più occasioni mediante una macchina del fango guidata da Repubblica, molto vicina agli ambienti di Magistratura Democratica della Procura. Tutto accade dopo la bocciatura della candidatura alle Olimpiadi (21/09/2016), dopo l'esito del referendum (04/12/2016) e dopo il più volte pre-annuncaito no allo Stadio della Roma. In questo periodo i giornali e le tv accedono a documenti tenuti segreti dalla Procura, forniscono la data di un inesistente avviso di garanzia alla Sindaca di Roma, ingannano la fede pubblica con false informazioni sul codice di procedura penale.

Da parte  della Procura vengono condotte le indagini nei confronti di Romeo, che non è indagato, accedendo in maniera discutibile ai suoi dati patrimoniali e violando in maniera sistematica la privacy di altre persone a lui vicine, al limite di quanto consentito dal codice di procedura penale. La Procura ha infatti individuato, sulla base degli esposti, solo un'ipotesi di reato e aperto un fascicolo contro ignoti in cerca  dei 'colpevoli'. In pratica ha però iniziato a prendere informazioni su Romeo che, se avesse chiesto al Casellario Giudiziale il proprio certificato ex art.335 cpp, non avrebbe trovato nulla a suo carico. Tutto quanto questo è prassi ma è illegittimo e già più volte si è espressa la Cassazione rilevando una negazione del diritto di difesa nei casi in cui la Procura finge di non sapere su chi deve indagare.
Complice di tutto ciò la Squadra Mobile di Roma, cioè l'organo che per conto della Polizia di Stato svolge i compiti di Polizia Giudiziaria. La Procura non ha delegato per le indagini i Carabinieri o la Guardia di Finanza (come è stato per Mafia Capitale) ma la Polizia di Stato, che risponde al Ministro degli Interni, di solito impegnata in ambito 'criminale' e non amministrativo. Una Polizia di Stato che più correttamente in questo periodo si dovrebbe chiamare Polizia di Governo, un Governo PD ancora guidato dal vendicativo Renzi, la cui leadership è stata demolita dal M5S col doppio colpo Roma-Referendum.

Il 24 gennaio 2017 è la Sindaca di Roma a dichiare di aver ricevuto un 'invito a comparire' (art.375 cpp). Tale invito viene rivolto non solo nei casi in cui il pm voglia procedere ad interrogatorio della persona sottoposta ad indagine, ma anche quando vuole confrontarsi su dei fatti di solito descritti nell'invito. La Sindaca di Roma non ha mai ricevuto un 'avviso di garanzia' (art.369 cpp), come hanno sostenuto i giornali.
Il 2 febbraio nella sede dello SCO (Servizio Centrale Operativo) sulla via Tuscolana, davanti agli ex studi di Cinecittà, si è tenuto l'incontro della Sindaca di Roma con i pm. In quella sede la Sindaca di Roma è venuta a conoscenza della presenza delle ormai famose polizze contratte da Romeo in cui lei risulta come beneficiaria in caso di morte di Romeo. In realtà l'Espresso in esclusiva, a firma di Emiliano Fittipaldi, aveva già pubblicato un articolo con la grave affermazione/insinuazione che la polizza fosse il ringraziamento di Romeo alla Sindaca di Roma per averlo promosso tripicandogli lo stipendio. Sarà la stessa Procura (il 3 febbraio) a ribadire che non c'è alcuna ipotesi di reato collegata alle polizze così come non c'è alcun dubbio sulla provenienza lecita dei soldi con cui sono state contratte le polizze da Romeo. Dunque, un bluff mediatico.
La Procura infine ha confermato le ipotesi di reato di abuso d'ufficio e falso ideologico, atti dovuti davanti a un esposto presentato dal magistrato Raineri.

Paolo Ielo e Francesco Dall'Olio, i due PM, sono stati scelti dal capo procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, per le indagini che riguardano i reati contro la Pubblica Amministrazione. Non erano però presenti quel 26 dicembre 2016 quando il Ministro dello Sport, Luca Lotti (PD, braccio destro di Renzi), ha voluto chiarire la sua posizione all'interno dello scandalo Consip in cui risulta indagato (il più grande appalto d’Europa: 2,7 miliardi di euro). A ricevere Lotti, con grande 'garbo istituzionale' e in località tenuta segreta ai giornalisti meno che a Repubblica, è stato il PM Mario Palazzi, coordinatore romano di Magistratura Democratica, cioè l'associazione dei magistrati definiti le "Toghe Rosse". Paolo Ielo è pm anche in Mafia Capitale e proviene da Milano dove ha seguito i processi di Mani Pulite. Analoga grande esperienza ce l'ha il pm Francesco Dall'Olio. Dunque non è chiara l'intromissione di Palazzi nel caso di Lotti.

Infine, un dettaglio tecnico sulle polizze. La Sindaca di Roma, come qualsiasi beneficiario, non ha alcun vantaggio immediato da tali polizze e ogni fantasia a riguardo lascia il tempo che trova, come la versione piena di inesattezze rilasciata da un ex grillino usato come 'pentito' sulle pagine di Repubblica. Tali polizze (emesse da Intesa San Paolo - Vita) sono prodotti di investimento con capitale garantito, non sequestrabile, non pignorabile, fuori dall'asse ereditario, per le quali non è previsto alcun coinvolgimento del beneficiario all'atto della stipula. Dunque fare il processo alle intenzioni e cioè che alla scadenza di una di queste (nel 2019, valore: 3.000 euro) la Sindaca di Roma sarebbe stata 'premiata' da Romeo è una schifezza mai vista in pieno contrasto con il codice deontologico dei giornalisti (nessun intervento da parte dell'ordine nazionale guidato da Enzo Iacopino il cui mandato scaduto da un anno è stato prorogato ben due volte).

Restano aperte alcune domande.
Perchè si è violata la privacy della Sindaca di Roma nelle indagini su Romeo che, tra le altre cose, non prevedono alcun reato per quelle polizze? Perché l'audizione della Sindaca di Roma è stata condotta nella sede dello SCO, "il servizio della Direzione centrale anticrimine che coordina l'attività investigativa sulla criminalità organizzata" e non normalmente in Procura? Perché l'Espresso sapeva delle polizze prima della Sindaca di Roma? Ma soprattutto perchè il pool della Procura per i reati contro la pubblica amministrazione non ha riservato alla Sindaca di Roma lo stesso 'garbo istituzionale' riservato al Ministro Lotti? I giornalisti non erano stati informati dell'interrogatorio di Lotti mentre hanno atteso l Sindaca di Roma per ore sulla Tuscolana, pronti alla gogna mediatica, tanto che un giornalista di Repubblica ha scritto: "Di fronte la Direzione Centrale Anticrimine, con un sorriso da fatina, evita risposte".

La Sindaca di Roma è stato eletta da 770.564 romani che meritano rispetto e trasparenza da stampa, Polizia e Procura. Se ci sono indagini da fare si eseguano come previsto dalle leggi e non ad uso e consumo dei poteri forti di Roma.

2 febbraio 2017

LA MAFIA SOTTO IL NASO DEL SENATORE STEFANO ESPOSITO. IL CASO DELLA MOGLIE, RACHELE VENCO.

Il senatore del PD Stefano Esposito predica bene ma razzola male. Ha gridato alla mafia degli altri ma non ha visto la 'ndrangheta a contatto con la società Set Up Live S.r.l. in cui fino al 2011 ha lavorato la moglie, Rachele Venco, in qualità di responsabile dell'ufficio stampa.

I FATTI
Di recente, il 24 marzo 2016, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Quarta) ha respinto il ricorso numero di registro generale 1914 del 2015 proposto dalla società Set Up Live S.r.l. contro il Ministero dell'Interno Prefettura di Milano nei confronti della Autorita' Nazionale Anticorruzione. In pratica i magistrati hanno confermato l’informativa antimafia interdittiva emessa in data 31 luglio 2015. Non è stato possibile togliere alla Set Up Live S.r.l. il milionario appalto per l'EXPO' di Milano (non si sarebbero finiti in tempo i lavori riaffidandoli) ma la società è stata commissariata perchè in odore di 'ndrangheta.
La Set Up Live S.r.l. è da oltre 30 anni la società torinese numero uno nella vendita di biglietti e allestimenti per eventi e concerti.
L’interdizione si riferisce ai rapporti avuti nel 2011 con alcuni indagati dell’inchiesta torinese "San Michele" sulla ’ndrangheta, successiva alla "Minotauro", e in particolare a quelli di Lorenzo La Rosa, socio di minoranza di Set Up Live S.r.l., con Luigino Greco e Giacomo Lo Surdo, coinvolti nell’inchiesta e abituati a chiedere a La Rosa biglietti per vari concerti. Biglietti che, secondo le carte di "San Michele", sarebbero stati destinati anche a sostenere, con la loro vendita, le famiglie di ’ndranghetisti finiti in carcere.
Quanto l’azienda torinese sia stata in rapporti con la ‘ndrangheta in Piemonte lo si capisce meglio dall’amministratore delegato di Set Up Live S.r.l., Giulio Muttoni. E’ lui ad incontrare gli emissari del clan Greco negli uffici della società. “Caro. Confermati cassa accrediti. Un abbraccio e un bacio”, si legge in un sms di Muttoni, al quale Luigino Greco ricambia con lo stesso affetto: “Ti sono riconoscente… grazie di cuore. Il tuo amico”.
Nessuno ha mai denunciato nulla, una sorta di "contiguità soggiacente".

LA SENTENZA
Il 21 dicembre 2016 questa è stata la sentenza del processo 'San Michele' per il soggetto più coinvolto con la Set Up live s.r.l.:
- Greco Luigi CONDANNA:ritenuto responsabile reati capo 1 (associazione di tipo mafiosa, ‘ndrangheta), esclusa aggravante 416bis comma 4, capo 10, escluse aggravanti art.644 comma V n.3 cp (…) riconosciute le attenuanti generiche nonché per il capo 10 attenuante 62 n.6, attenuanti equivalenti alla recidiva (…) pena anni 9 e mesi 4 di reclusione

Senatore Stefano Esposito, complimenti.