21 luglio 2019

RAGAZZI IN MARCIA USATI PER IL MARCIO. IL PASTICCIACCIO DEL MURALES DI OSTIA E UN CANE AL POSTO DI FALCONE. 

Nelle scuole girano troppi soldi e si fa troppa politica. Le conseguenze? Una l'abbiamo vista: il pasticciaccio del murales di Ostia.
Partiamo da due certezze:
- le scuole sono la prima agenzia culturale del territorio
- la nuova legge sull'educazione civica incentiva iniziative "per far crescere nuovi cittadini consapevoli e solidali".

Domanda: quali ideali di educazione vengono proposti nelle scuole di Ostia?

In questo municipio complesso, va di moda parlare di legalità e 10 scuole si sono raggruppate per portare avanti un progetto finanziato con soldi pubblici del Ministero dell'Istruzione. I capitani di questa squadra (890 studenti) sono due: Maria Cristina Franceschi e Filippo D'Angerio. Nomi forse sconosciuti ai più ma che da oltre 10 anni operano a Ostia con metodi socio-psico-pedagogici un po' discutibili secondo molti, di fatto legati al mondo della sinistra politica.

Nel caso specifico i soldi provenienti dal Ministero sono stati distribuiti a pioggia per microscopiche attività, di cui sarà difficile fare una trasparente rendicontazione. Tra questi, anche il murales, di cui le autorizzazioni erano state richieste per fine giugno 2019 (il progetto, partito a settembre 2018, si riferiva all'anno scolastico 2018-2019).
È noto quello che poi è accaduto. Il progetto del murales è stato stravolto, la pubblica amministrazione è intervenuta, lo schieramento politico che lo aveva illegalmente sostenuto ha gridato allo scandalo e alla censura. In realtà a far cancellare dal murales il faccione inopportuno di vanitosi personaggi locali sono stati anche la Franceschi e il D'Angerio, resisi tutti conto che si era andati ben oltre il lecito. Anche la Franceschi era raffigurata ed è stata cancellata.

Ora di tutto il progetto e dei soldi spesi restano solo le polemiche dei cancellati che gridano alla lesa maestà. È il palese nuovo fallimento dei metodi sinistroidi e clientelari cullati ad Ostia dentro il centro Affabulazione e dentro il Teatro del Lido, oggi esportati nelle scuole come dottrina. Sono stati loro che, senza alcun imbarazzo, hanno identificato nel proprio cane morto, ancora raffigurato sul murales, uno degli eredi di Falcone e Borsellino nella lotta alle mafie.

6 luglio 2019

CROLLA LA FICTION PD TARGATA OSTIA

Il PD vive di finzioni. Si dichiara di sinistra e non lo è. Si batte per la legalità ma è il più arrestato. Si professa garantista ma manovra i magistrati. Si pone a difesa dei lavoratori ma ne abbatte i salari.
Poteva non inquinare la verità sul commissariamento di Ostia per mafia?
Così si inventa i suoi super eroi e produce articoli, libri e film che ne esaltano le gesta, come per l'imbarazzante nonchè disarmante "A mano disarmata".
Un mese di programmazione (6 giugno - 6 luglio), poco più di 300mila euro di incasso che neppure coprono le spese di produzione.
Dopo una sproporzionata campagna promozionale sostenuta da RAI Cinema, dalle 268 sale iniziali in tutta Italia, con una capienza media di 100 persone per sala e 3 proiezioni giornaliere, ha raccolto nella prima settimana poco e nulla (nell'ordine: data,  box office, spettatori, incasso, sale):

06 giugno 8, 3.589, 21.774, 268
07 giugno 8, 4.043, 23.639, 217
08 giugno 8, 7.296, 48.444, 205
09 giugno 8, 7.240, 46.810, 204
10 giugno 8, 2.528, 13.548, 202
11 giugno 9, 2.830, 15.211, 201
12 giugno 9, 3.528, 17.926, 149

Dal 13 giugno il film esce dai primi 10. Nel weekend 21-23 giugno incassa (con più proiezioni) appena 20mila euro in oltre 100 sale italiane, risultando 17esimo. Non lo salva neppure il passaparola dei pochi che lo hanno visto, lo ignora la critica. A Ostia è un dramma.
Una severa lezione per il PD. La lotta alle mafie facciamola seria e non portiamola con fenomeni da baraccone nei cinema. Soprattutto se rimangono vuoti.
Domanda finale: perchè l'11 marzo 2019 il film flop veniva dato per certo alla Biennale di Venezia (post rimosso, come al solito, dall'autrice)?
La risposta sta nella vendita del libro (uscito ad aprile 2018) da cui è tratto il film. Appena 84° nella classifica della sotto-sotto-sezione di IBS Libri Società, politica e comunicazione - Servizi sociali e criminologia - Reati e criminologia - Criminalità organizzata. A buon intenditor, poche parole. Neanche un murales.