27 novembre 2017

LA MAFIA DI OSTIA SECONDO PIGNATONE

Il capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, ha di recente affermato agli 'Stati Generali della lotta alle mafie', organizzato dal Ministero di Giustizia a Milano dal 23 al 24 novembre 2017, quanto segue (1): "Francamente sarebbero sprecati i dieci minuti che mi spettano per parlare di Ostia". Per Pignatone ad Ostia esiste una di quelle piccole mafie locali, previste dal 416bis, che si avvalgono della violenza ma anche di rapporti con le istituzioni. E' il caso di Mafia Capitale, come la definì lui stesso (2), a cui andrebbe dedicata più attenzione di Ostia per capire come sia stato possibile farla crescere all'interno di due distinte giunte comunali (Alemanno e Marino) (3)..
Ostia "può servire solo come un microcosmo di osservazione" e non va dimenticato che "già dal 1876 è stato chiaro che mafia e corruzione vanno a braccetto". Non è un caso che Andrea Tassone (ex presidente del Municipio X cioè Ostia) sia stato condannato in primo grado per corruzione nel processo di Mafia Capitale. Pignatone non ha dubbi: il ricorso contro la sentenza del Tribunale di Roma che toglie a Roma lo 'stigma' della mafia, si farà. Ci vorranno forse 2-3 anni per provare la mafia a Roma. "Certo non potremo mai avere la velocità di internet, questo mi pare evidente. Un processo non può avere la velocità di internet altrimenti faremo come i processi sulla rete in cui assistiamo ad un signore o ad una signora bendata che parlano di una cosa qualunque e ricevono alcune migliaia o milioni di click. Questo tipo di 'sentenza' emessa dalla rete non credo che sia il compito della Magistratura".
Sarà stato allora solo un caso che le icone della legalità proposte dal PD ad Ostia (Federica Angeli, Alfonso Sabella, Stefano Esposito) non fossero presenti a Milano, chi impegnata presso la Leopolda con Matteo Renzi, chi impegnato in stucchevoli talk-show televisivi ad auto elogiarsi (in attesa dell'uscita di una vera e propria fiction televisiva), chi impegnato a scrivere l'ennesimo e inutile commento su Twitter.
Di certo una considerazione finale deve essere fatta.
Nessuno parla di come siano diventate 'mafiose' le associazioni a delinquere presenti ad Ostia. Quel salto di qualità si può fare solo con i poteri deviati dell'amministrazione pubblica..Storie che ad Ostia si sono consolidate ai tempi di Rutelli e Veltroni a cavallo del Giubileo del 2000 quando Gentiloni (oggi Presidente del Consiglio) era Assessore al Turismo di Roma e Gabrielli (oggi Capo della Polizia) era il braccio destro di Rutelli. Quando il controllo amministrativo delle spiagge divenne per delega regionale del Comune di Roma. Quando si fece il porto di Ostia. Quando bruciò la pineta e quando accaddero tante altre cose. Tutte dimenticate da chi oggi ricopre altissime cariche dello Stato.

(1) https://www.radioradicale.it/scheda/526099?i=3782747
(2) https://www.youtube.com/watch?v=55J4lRf0Dac
(3) https://www.radioradicale.it/scheda/524148?i=3772465

2 commenti:

  1. Carissimo Andrea, devo dire che nella generalità,i cittadini non vengono ascoltati, se non dopo aver fatto esposti o denunzie,e come dire se non lo metti per iscritto davanti ad una istituzione, non me ne frega nulla,io ritengo che si devono ascoltare i cittadini perchè, sono loro la voce e la vita di qualsiasi aggregazione sociale, di città e paesi,e non possono essere considerati solo osservatori e vittime.

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    1. Si. Le istituzioni sono a servizio dei cittadini, non il contrario.

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